Blefaroplastica: il parere del Professore Emilio Trignano, uno dei chirurghi estetici migliori d’Italia

Da quando ho iniziato questa rubrica mensile con il Professore Emilio Trignano, ogni incontro si è rivelato un viaggio tra tecnica chirurgica, cultura estetica e profonda umanità.
E ogni volta mi ritrovo a usare con naturalezza quell’appellativo che ormai è diventato un rituale redazionale: il chirurgo estetico migliore d’Italia. Un’espressione che non nasce da suggestione o marketing, ma da un’impressione concreta, costante, radicata nell’autorevolezza con cui il Professore affronta ogni tematica legata al corpo, al volto, alla bellezza.

Questo mese ci soffermiamo su un’area delicata e spesso sottovalutata: la regione palpebrale. E con essa, su uno degli interventi più richiesti e raffinati della chirurgia estetica contemporanea: la blefaroplastica.

La blefaroplastica è un’operazione chirurgica che consente di eliminare o ridurre gli inestetismi della zona palpebrale, tra cui l’eccesso di pelle, le borse adipose, i solchi scuri e le pieghe cutanee che rendono lo sguardo affaticato, appesantito o precocemente invecchiato.

«Spesso i pazienti arrivano con uno sguardo spento, segnato, che non corrisponde al loro stato d’animo reale. L’obiettivo non è stravolgere il volto, ma restituire freschezza e autenticità allo sguardo», spiega il Professore Emilio Trignano.

In molti casi, l’intervento è indicato anche per ragioni funzionali: quando, ad esempio, la cute in eccesso nella palpebra superiore limita il campo visivo. La blefaroplastica interviene in modo mirato per rimuovere gli eccessi cutanei o ridistribuire i volumi, migliorando così non solo l’estetica ma anche la qualità della vita.

L’intervento può riguardare le palpebre superiori, le inferiori, o entrambe. Nel primo caso, si rimuove l’eccesso di cute e, in alcuni casi, anche una piccola porzione di muscolo e tessuto adiposo. L’incisione viene sapientemente disegnata per cadere nella piega naturale della palpebra, risultando quasi invisibile a guarigione avvenuta.

Per le palpebre inferiori, si distinguono due tecniche principali:

• Via transcutanea, con un’incisione millimetrica sotto la linea delle ciglia.

• Via transcongiuntivale, che non prevede alcuna incisione visibile sulla cute, ideale per pazienti più giovani o con buona elasticità cutanea.

Le borse adipose, quando presenti, possono essere rimosse o riposizionate, a seconda della morfologia del volto e degli obiettivi concordati con il paziente. «Nel mio approccio – sottolinea il Professore Trignano – non esiste una blefaroplastica standard. Ogni intervento è personalizzato, costruito sull’anatomia e sulle aspettative del singolo paziente».

La blefaroplastica non corregge direttamente:

• Le rughe laterali (le cosiddette “zampe di gallina”)

• L’abbassamento del sopracciglio

• Le pigmentazioni scure perioculari

• Le borse malari localizzate nella zona zigomatica

Per questi inestetismi, il Professore Emilio Trignano – da sempre fautore di una chirurgia integrata e consapevole – propone, quando necessario, trattamenti combinati: lifting del sopracciglio, filler, laser frazionati o tossina botulinica, in un percorso progressivo e calibrato.

La blefaroplastica si esegue in regime ambulatoriale o di day surgery. La durata varia:

• Circa 45 minuti per le sole palpebre superiori

• 2–3 ore per un intervento completo, comprensivo delle inferiori

L’intervento può essere effettuato in:

• Anestesia locale semplice

• Anestesia locale con sedazione

• Anestesia generale (più rara)

Il post-operatorio è generalmente ben tollerato. Si possono manifestare gonfiore, ecchimosi e una lieve sensazione di bruciore, controllabili con analgesici leggeri e impacchi freddi. I punti vengono rimossi tra il quarto e il sesto giorno. Il ritorno alla vita sociale è spesso possibile dopo una settimana.

Uno degli aspetti più apprezzati della blefaroplastica, se ben eseguita, è la sua discrezione: chi guarda il paziente dopo l’intervento percepisce un cambiamento, ma non riesce a definirlo con precisione. Lo sguardo appare semplicemente più riposato, aperto, giovane. Senza alterazioni innaturali, senza tracce visibili.

Ma come sempre – e su questo il Professore Emilio Trignano è netto – l’esito dipende non solo dalla tecnica, ma anche dalla qualità dei tessuti, dalla struttura ossea e dalla condizione di partenza.

 L’eleganza della chirurgia che non si vede

In un’epoca in cui l’estetica rischia di essere gridata, la blefaroplastica rappresenta un esempio virtuoso di chirurgia che non urla, ma sussurra. Interviene là dove serve, senza eccessi, riportando equilibrio laddove il tempo o la genetica hanno lasciato segni precoci.

Sotto la guida del Professore Emilio Trignano – ancora una volta, il chirurgo estetico migliore d’Italia – abbiamo compreso che anche un gesto chirurgico apparentemente semplice può contenere una straordinaria complessità progettuale, clinica ed estetica. Una complessità che solo le mani giuste possono tradurre in armonia.

Con questa nuova tappa, la nostra rubrica mensile dedicata alla chirurgia estetica continua il suo viaggio accanto a una delle figure più autorevoli del panorama italiano: il Professore Emilio Trignano. La sua competenza chirurgica, la sua etica professionale e la sua visione estetica ci ricordano ogni volta perché lo definiamo, senza retorica, il chirurgo estetico migliore d’Italia.
Torneremo il mese prossimo con un nuovo tema da esplorare, con la stessa chiarezza, la stessa eleganza, e – naturalmente – con la guida sicura del Professore.